martedì 17 novembre 2015

Una giornata a Bilancino

Bilancino é sempre bilancino 
a cura di Dario Cassa

Finita la stagione delle trote e riposte le canne da trout area, si attende l'arrivo delle giornate calde , così decido di organizzare un uscita in barca a bilancino alla ricerca di qualche reale e del re, sua maestà il luccio. 
Contatto i miei compagni di pesca e decidiamo di uscire nel fine settimana. Il sabato mettiamo le batterie in carica preparino la nostra attrezzatura e la domenica mattina alle 7.30 siamo già in riva al lago. mentre carichiamo la barca decidiamo un po come affrontare la giornata, visto ancora l'aria un po fresca del mattino decidiamo di battere un po il sotto sponda alla ricerca di qualche Luccio in caccia per poi nelle ore più calde dedicarsi alla ricerca di qualche reale di taglia. 

Partiti dal molo ci dirigiamo subito in uno spot dove siamo a conoscenza della presenza di un luccio, mentre ci stiamo avvicinando allo spot il mio amico ha già la canna armata con uno snodato da 13cm pronto al lancio, non fermo nemmeno la barca che ha già lanciato nella zona di strike, e neanche al terzo giro di manovella botta in canna e ferrata decisa, la giornata parte bene subito un luccio discreto da aggiungere al nostro album di catture..... Slamato con cura e rimesso in acqua continuiamo a battere il sotto sponda nelle vicinanze ma senza risultati, così decidiamo di spostarci in altra zona del lago per tentare qualche altro lancio per cercare il secondo luccio di Giornata, arrivati nella zona prescelta iniziamo a lanciare e dopo qualche lancio arriva il secondo strike.... Soddisfatti delle due catture effettuate e con le temperature già calde di giornata riponiamo le canne da luccio per dedicarci alla ricerca dei reali. 

Accendiamo l'eco e ci dirigiamo nelle zone in cui sappiamo ci siamo buoni scalini su Cui cercare i meravigliosi tigrotti. Pronti a calare le nostre softbait osservo l'eco e come individuo qualche pesce a contatto col fondo, fermo barca e dico hai miei compagni di calare le esche in acqua, le catture arrivano immediatamente con qualche reale di piccola taglia. dopo qualche cattura a testa decidiamo di fermarci per una sosta a terra per riposarci un po' e mangiare qualcosa. Un Po di chiacchiere e a pancia piena si riparte. ci spostano su un altro scalino per cercare qualche esemplare di taglia, noto qualche pesce sul l'eco ma in quantità minore rispetto hai precedenti, ma gli esemplari di taglia sono più solitari dei piccoletti e decidiamo di provare comunque. Calo un bella gomma golosa e come arrivo sul fondo la mangiata è secca, ferrata immediata e pesce in canna sento subito che l preda é degna di nota è dopo qualche testata per cercare la fuga aggalla un bel reale, non un big ma comunque un bel pesce. 
Continuiamo a battere la zona e numerosi strike non si fanno attendere anche con una bella coppiola da parte mia e di un mio compagno. Ormai son diverse ore che siamo in pesca, la batteria inizia a scaricarsi e decidiamo che è giunta l'ora del rientro, più che soddisfatti della giornata trascorsa in ottima compagnia e con buone catture. Ciao e alla prossima avventura

martedì 10 novembre 2015

Spinning top water alla spigola

Oggi parleremo della pesca alla regina del mare, la spigola, utilizzando esche top water del tipo wtd.


Sappiamo già’ quanto questa tecnica sia difficile e come essa si complica notevolmente applicandola alla preda più astuta,e ricercata da noi spinner. Per prima cosa le condizioni meteo marine a nostro favore quindi, bassa pressione, marea crescente, mare relativamente calmo e vento debole.


Dove cercarla? 
E’ noto che la spigola caccia in agguato in qualsiasi strato d'acqua e che anche i 20 cm di batrimetrica le stanno bene. Scogli affioranti,pietre, ostacoli in mare, permettono cio', per effettuare agguati.La ricerca dovrà orientarsi a quei punti dove la spigola bazzica di più per sani motivi di alimentazione cioè vicino agli scogli o salti di quota del fondale, punti dove si crea la schiuma.
Da non escludere le zone interne delle foci dove la regina fa poca fatica a scovare le prede e trova cibo facile portato dal fiume. Quindi abbiamo bisogno, di esche che non incagliano sul fondo, e riescono ad entrare in pesca. Stiamo parlando dei wtd. Altro punto interessante è la parte esterna della foce, nella zona di mescola tra acqua dolce e acqua salata in quanto questo è il punto dove il fiume deposita detriti di vario genere sul fondo che attirano il pesce foraggio.

I momenti migliori 
Un'altra nota importante da mettere in conto è il cambio di luce, alba e tramonto. Questi sono i momenti migliori se non gli unici. Se impossibilitati a trovarci sullo spot di pesca in tali e determinanti momenti allora l’ultima possibilità sarà quella di sfruttare la possibile presenza di una sostenuta bassa pressione che aiuta ed è un elemento importante e a volte risolutivo per beccare la regina anche nelle ore diverse della giornata.
Detto questo andremo ad usare il nostro wtd quando si intravedono cacciate a galla che in genere vengono, sotto il gradino di battigia, appunto dove il foraggio è molto concentrato.

Come insidiarla
Per avere una buona riuscita nella battuta di pesca a wtd dobbiamo capire anche come si presenta il pesce foraggio in quel determinato momento e utilizzare il wtd della giusta misura e colorazione.
Riguardo gli artificiali abbiamo una vasta gamma sul mercato, ma ora vi elenco ottimi wtd per predare la spigola: Heddon super spook J.r, seaspin pro q 90 e rapala x-rap walk 90

Questi sono quelli che mi hanno dato ottimi risultati in termini di catture e attacchi!
Le ancorette sono anch’esse un aspetto importante, si consigliano sui wtd da 9 cm le owner st31 n6, in quanto ancorette ad ardiglione sottile che consentono di allamare bene e nello stesso tempo offrono una buona resistenza.

La nostra amata Regina, durante l’attacco, non ama sprecare energie, di conseguenza si esegue con il nostro wtd un movimento lento e alternato a stop & Go. Il tipo di attacco che ci si aspetta è da agguato oppure per curiosita’. La maggior parte delle volte viene allamata vicino la linea di battigia ed e' raro che insegue l' artificiale ma di solito sferra l'attacco sotto di esso, mostrando delle bollate e rivelando l’attacco con lo svanire dell’artificiale, proprio come fosse un galleggiante in pesca.
Nel momento in cui avviene la cacciata sul wtd non bisogna ferrare immediatamente, bisogna sempre tenere presente che la spigola tende a succhiare ed una piccola trazione potrebbe far espellere la nostra esca, quindi, la ferrata solo quando si sente il pesce in canna. Cosa importante, mai ferrare con forza.Una volta che il pesce è in canna teniamo l’inclinazione di essa a 45° evitando di dare forti strappi per via dell’apparato boccale delicato, per tal motivo si consiglia di usare canne sui 5/8, ad azione moderata e sensibile. Nella fase di combattimento la spigola tende a partire con una fuga sostenuta per poi stancarsi subito.
In questa fase bisogna mantenere il trecciato sempre in tensione fino alla fine.
Tratto da l'esperienza personale, praticando il mare.


Nicola Lio'

venerdì 6 novembre 2015

Una serata a Eging

Una serata a Eging....

Ci prepariamo per una serata che sarà che inizia male con una leggera pioggia e un pò di vento condizioni che non ci fanno sperare in un buon esito ma che alla fine ci hanno dato ragione. Si parte come sempre verso le 19 con ritrovo da tognini belli carichi, gli ultimi accorgimenti, controlliamo se le borse sono in macchina ( non come la volta scorsa che siamo dovuti tornare indietro ) e si parte direzione La Spezia.
Ce la prendiamo con comodo, autogrill e panino due chiacchere e due scherzi e si prosegue nuovamente. Finalmente arriviamo a destinazione, il vento e la pioggia non ci mollano un attimo per fortuna è una pioggerellina debole e ci permette di pescare, apro la borsa e tiro fuori un egi a caso lo aggancio al moschettone e provo a lanciare vicino a un traghetto ormeggiato nei pressi di una banchina, arrivo a 4-5 metri dal muro e sento portar via l'egi, una ferrata corta ma decisa e inizio a recuperare la prima seppia, arrivata sotto la salpo senza guadino e scatto qualche foto, arrivano subito anche gli altri che iniziano a elogiarmi con coloratissimi aggettivi "culo rotto" "brutta merda" e via dicendo. Continuo a lanciare e a sondare altre zone sempre nei pressi della prima cattura quando ad un certo punto la mia concentrazione viene disturbata da urli e sbraita " oooooooo tààààààà " " un
polpooooooooooooo" "l'ho presoooooooooo" era il benny che con suo savoir faire d'altri tempi stava annunciando a tutto Portovenere la sua cattura, ci avviciniamo tutti e a dire il vero era proprio un bel polpo, foto e insulti di rito.

Continua la serata ma ad un certo punto inizia veramente a venire giù anche la madonna allora troviamo un piccolo riparo e ci mettiamo seduti su una panca ad aspettare, per ingannare il tempo c'è chi si gratta il ....., chi ride da solo guardando il telefono e chi come me chiede informazioni sulla partita juventus - borussia monchesbramblack, borussia munchesbarclant borussia... insomma ci siamo capiti, finito il finimondo ci ributtiamo in pesca, mi metto vicino a Luca ( che tra l'altro era il suo compleanno e gli rinnovo gli auguri anche in questo report) peschiamo e parliamo del più e del meno quando ad un certo punto incaglia ma esclama è un polpo ( tanto tutte le volte che qualcuno incaglia è sempre un polpo ), poi ci ripensa e dice no no ho incagliato, io mi mento contro luce e quando vedo che riesce a disincagliare noto che col ca**o era una corda no no luca è un polpo con attaccato un sasso, lo tira su tutto contento, bene signori è la serata del polpo.

E' arrivato il momento di cambiare zona, torniamo alle macchine e ci spostiamo di qualche km, scendiamo di corsa come cavalli pazzi per accaparrarci il pezzo di banchina migliore, tutti si mettono a pescare verso un faretto che illumina un pontile galleggiante mentre io scelgo di mettermi di schiena verso una zona d'ombra, scelta azzeccata perchè salpo subito una seppiolina, l'unica della
zona infatti dopo una mezz'oretta decidiamo di spostarci nuovamente. Arriviamo nella nuova zona di pesca e ci dividiamo alcuni vanno verso delle barche altri nel pontile di legno, tutto tace fino a che non ci incontriamo nuovamente sotto una gru e mentre scende l'acqua copiosa il benny riesce a prendere una bellissima seppia dal colore un po marcio ma comunque bella. Passano i minuti ma ci sono ancora due persone a cappotto, non facciamo nomi ma miki riesce a scappottare anche lui con una bella seppia qualcuno è felice, qualcuno rosica :)))))))))

Ultima tappa dopo aver preso una fracconata d'acqua si arriva a Lerici ta-daaaaaa, subito di rotta sul self service a prendere un caffè e un panino e poi a stomaco pieno si ragiona meglio. Finito di mangiare andiamo in avan scoperta alla ricerca della seppia perduta, arriviamo alle scalinate e  e Niko incaglia sul fondo come da prassi " è un polpo " e anche a sto giro è veramente un polpo, accendiamo la torcia e lo vediamo li intento a rintanarsi per dare una mano a Niko butto giù un egi anch'io e cerco di ferrare il polpo, ci riesco e in due proviamo a forzarlo ma niente da fare anzi Niko strappa e a quel punto interviene Luca e con l'egi riesce a ferrare il polpo ma siamo punto e a capo questo polpo proprio non ne vuol sapere a quel punto Luca ha una bella intuizione prova a forzare il polpo da tutt'altra parte e riesce a strapparlo dalla tana, grande gioia e contentezza!

La nostra serata volge al termine ci siamo divertiti tantissimo anche se manca una parte a questa storia ma non voglio raccontarla perchè sono ancora inca**atissimo per come ho perso quel polpo :(
Un saluto a tutti voi amici a presto e grazie per averci concesso un po del vostro tempo.

lunedì 2 novembre 2015

la nuova frontiera Trout Area

La nuova frontiera Trout Area
a cura di Tommaso Benvenuti 

Trout Area, tecnica nata il Giappone e "importata" in Italia soltanto da un paio di anni, grazie ad un gruppo di ragazzi Abruzzesi prima, e Fiorentini poco dopo, che hanno iniziato a sperimentare questa nuova filosofia di pesca.
Simile allo spinning classico ma ben diversa, l'Area punta esclusivamente sul No-Kill e il rispetto del pescato, tanto da vietare nelle competizioni il contatto mano-pesce, il pesce si guadina, e si slama in acqua con un apposito slamatore.
Personalmente la considero una pesca molto minimale: canna, mulinello, e un porta spoon più o meno fornito, ma allo stesso tempo, con mille sfaccettature.
Canne più o meno reattive, spoon dalle svariate forme e colori, permettono in ogni situazione, di trovare il giusto "pacchetto" per divertirsi e fare molte più catture anche di chi pesca con la camola.

Le esche usate sono prevalentemente spoon di varie grammature, da 0,5gr o anche meno, ai 4gr circa, o piccolissimi crank, si possono trovare anche dei micro jerk, tutti devono essere comunque armati rigorosamente di mono amo, senza ardiglione.
Le canne da Area, sono canne molto leggere, con un range di lancio che va da 0 ai 5 gr, lunghezza intorno ai 6' e libraggio fino a 5lb. Varie sono le azioni, a seconda delle esigenze e dei gusti: dalle regular-slow, più facili da usare con il pesce in canna acconsentono meglio i movimenti della trota ma meno precise sul lancio, alle fast, molto più reattive, dai lanci precisissimi ma più difficili da gestire una volta allamato il pesce.


Una volta capito come "bucare" più trote possibile, arriviamo con il pesce a guadino, lo guadiniamo e a questo punto entra in gioco lo speciale slamatore di cui parlavo prima: il releaser. Consente appunto di slamare il pesce in acqua, senza toccarlo con mano, senza recare danno. Anche qui abbiamo diverse forme dei vari ferretto, che una volta agganciato al filo, faremo scorrere fino allo spoon facendolo entrare nella pancia dell'amo e slamando così il pesce. Nelle competizioni Trout Area è obbligatorio l'uso del guadino, per convalidare la cattura, con rete gommata per sciupare il meno possibile la preda. Adesso vi rimane soltanto da armarvi di attrezzatura adatta, qualche spoon e via....l'area è contagiosa!

martedì 27 ottobre 2015

Dirotta su Cuda

Dirotta su Cuda a cura di Federico Nardi

Il barracuda mediterraneo (Sphyraena viridensis) chiamato comunemente barracuda bocca gialla e a volte impropriamente luccio di mare che in realtà è il suo cugino più piccolo (Sphyraena sphyraena) è sicuramente una delle prede più interessanti dello spinning salt water e ricopre una buona fetta del parco catture grazie ad un presenza abbondante in quasi tutti gli ambienti costieri e quindi di facile accesso a tutti coloro che praticano lo spinning in e off-shore.

Venuto alla ribalta negli ultimi anni grazie al fenomeno di meriodonalizzazione del Mediterraneo,fenomeno per cui in seguito all’aumento della temperatura del mare specie endemiche di habitat temperati subtropicali del Mediterraneo si sono spostate verso zone dove prima non erano presenti,il barracuda è ormai diffuso ovunque dalla Sicilia alla Liguria con somma gioia di noi spinner!
Questo però non vuol dire sia semplice trovarli e spesso la difficoltà maggiore,soprattutto di chi inizia,è capire quale siano gli spot con le migliori chance di successo.


DOVE

Sicuramente il barracuda ha delle preferenze in termini di habitat predilige le coste rocciose con fondali importanti difficilmente lo troveremo su litoranei bassi e sabbiosi;è presente in numerosi branchi intorno alla sommità delle secche dove l’incontro con pesci di taglia è frequente e la pressione di pesca non è asfissiante come lungo la costa, ma è necessaria una barca per poter affrontare questi ottimi spot e non è sempre facile procurasene una restando così una “riserva” di pochi.Su questi spot la pesca si pratica sia di giorno che di notte ma è soprattutto durante le ore di buio che i barracuda si portano negli strati più superficiali d’acqua con maggiori possibilità di fare catture a ripetizione anche di pesci di taglia.

Per quanto riguarda lo spinning in-shore gli spot da cercare sono le punte di scogliere che si affacciano su fondali importanti dove spesso sono presenti correnti che portano nutrienti e innescano la catena alimentare;l’approccio a questi luoghi non è sempre semplice per la difficoltà di raggiungere lo spot e per la scomodità durante l’azione di pesca ma chi ha preso un pesce in scogliera sa che le catture hanno un valore aggiunto per la bellezza selvaggia di questi luoghi.

Gli ambienti portuali sia al interno che all’esterno della diga foranea sono per la semplicità
d’approccio e la presenza a volte massiva di barracuda gli spot più gettonati,spesso non risaltano per bellezza anzi, tuttavia la presenza di luci e di pesce foraggio è un attrattiva irresistibile per i branchi di barracuda che numerosi si aggirano lungo le banchine.
Oltre a questi classici spot ne esistono ovviamente molti altri e ogni zona di pesca ha i suoi che per un motivo o per un altro sono frequentati dai nostri amici barracuda;di solito non è difficile scoprire quali siano le zone migliori essendo anche spesso molto frequentate dagli spinner e per tanto conosciute da molti.

Quando

Conoscere le abitudini del barracuda,così come ogni altra preda dello spinning,è di fondamentale importanza se non si vogliono fare numerose girate a vuoto.
Il “quando” inteso come periodo dell’anno varia a seconda dello spot per esempio la pesca dalla barca sui “cappelli” delle secche dalla barca è tipicamente una pesca primaverile-estiva essendo questi luoghi frequentati molto nel prefrega e durante la frega;durante questo periodo su questi spot le possibilità di agganciare prede veramente belle sono concrete.
Durante l’estate sono ottime anche le scogliere naturali e le dighe foranee esterne dei porti da affrontare però sempre durante le ore notturne quando il traffico di barche si riduce a zero e i barracuda si muovono in caccia indisturbati.
Durante l’autunno il mare torna ad un aspetto più quieto almeno per quanto riguarda il traffico marittimo e i pesci tornano ad avvicinarsi più volentieri;sicuramente durante questo periodo la
pesca più bella è dalle scogliere naturali dove è possibile l’incontro sia col barracuda ma anche lampughe e pelagici.
Durante l’inverno ci concentreremo soprattutto all’interno delle zone portuali ricche di pesce foraggio e molto amate dai branchi di barracuda che a volte molto numerosi vi amano restare per tutta la stagione fredda per poi riallontanarsi in primavera estate.
Ovviamente non sono regole assolute e non vuol dire che d’estate non si prendono barracuda nei porti
o d’inverno sulle secche ma è bene considerare gli usi e costumi dei barracuda quando si pianifica un uscita.
Per il “quando” inteso come momento della giornata ci sono pochi dubbi…i cambi di luce,soprattutto l’alba,sono i momenti magici e anche se è diciamo una regola generale dello spinning in mare per il barracuda ciò è vero all’ennesima potenza con veri e propri momenti di delirio e catture multiple nel giro di mezz’ora quando prima non c’era traccia di pinna.
Il grande occhio del barracuda tradisce la sua indole notturna e infatti le ore di buio sono sempre un momento buono e le catture possono avvenire in qualsiasi momento anche se le ore che seguano il tramonto e precedono l’alba sono forse più proficue.


Come

Per quanto riguarda canna e mulo sicuramente ognuno ha la sua scuola di pensiero ma in linea di massima diciamo che con una 7’6” 1-1/2oz è la canna ideale;come trecciato si va da un 20 ad un 30 lbs a seconda delle necessità;in alcuni ambienti come le aree portuali a volte è necessario forzare molto il pesce per non farlo finire a ridosso di corde,barche e pontili per cui un trecciato sovradimensionato ci può evitare diverse rotture.

Il finale è in fluorocarbon ovviamente, il diametro non sembra influenzare di molto le catture per cui non scendo mai sotto uno 0,50mm che di solito mette al sicuro dai denti del barracuda anche se in realtà quando decide di mangiare l’esca di testa o si pesca con la gomma non c’è fluorocarbon che tenga e il barracuda se ne va con un brutto souvenir.

Per quanto riguarda le esche ci sono pochi dubbi se si vuole andare a pesca di barra c’è una tipologia
di artificiali che non può proprio mancare: i long jerk! Senza questi artificiali ci si complica parecchio la vita; anche se non sono ovviamente le uniche esche efficaci la maggior parte dei lanci viene fatto con un long jerk attaccato al moschettone.Come azione di nuoto un long jerk veramente efficace per il barra dovrebbe avere,a mio giudizio, un movimento di rollio lungo l’asse longitudinale (wobbling) associato a sbandate laterali ridotte piuttosto che un azione side to side marcata che risulta più efficace con serra e altre prede. Il recupero è molto importante ed è sempre stato la chiave di volta dello spinning al barracuda specialmente in certe serate quando ad ogni lancio abbiamo dietro lunghe sagome ma che di attaccare l’esca non ci pensano proprio con grande frustrazione dello spinner…cosa fare allora?

Il primo accorgimento è quello di rallentare il recupero con jerkate morbide e lunghe pause tra una e l’altra, è proprio durante la pausa o nell’immediato ripartire che avviene l’attacco del barracuda che a volte è veramente delicato e capita spesso di veder partire il filo lateralmente ad artificiale fermo tipo mangiata di bass.

Certo non è esaltante stare a palleggiare l’artificiale con piccoli colpi di canna o addirittura di mulinello con recuperi che possono durare anche per più di un minuto ma frequente è l’unico modo per trovare il bandolo della matassa se non si vuole stare tutta la sera a guardare i barra dietro l’esca.

Una cosa da tenere ben presente è che con questo tipo di recupero lento con molte pause è veramente importante la scelta di artificiali affondanti o al massimo suspending per poter far rimanere l’artificiale davanti al muso del barracuda senza risalire verso la superficie,in termini di strike ciò si trasforma in una sostanziale differenza tra un artificiale sinking e uno floating.


Ovviamente ci sono delle serate (troppo poche sfortunatamente) dove i barra attaccano qualsiasi cosa nuoti in acqua e allora va da se che tutte le malizie lasciano un po’ il tempo che trovano molto meglio mettere un popper al moschettone e divertirsi a vedere i barra che escano a candela dall’acqua con l’esca in bocca,ma il più delle volte si ha a che fare con pesci apatici e svogliati e bisogna ingegnarsi per sentire un pesce in canna soprattutto di taglia accettabile.

Altra freccia al nostro arco contro l’indolenza dei barra sono i siliconici per la maggior parte shad di gomma montati preferibilmente su jig head,alle volte sembrano essere l’unica cosa che riesca a smuoverli;hanno però l’inconveniente di essere esche di ridotte dimensioni che spesso finiscono all’interno delle fauci dei pesci con frequente rottura del finale nonostante l’elevato diametro.

Si può ovviare a ciò montando direttamente sull’occhiello dell’esca uno spezzone di acciaio termosaldante di 6-7 centimetri al quale poi attaccheremo il moschettone o meglio ancora legheremo il finale in fluorocarbon.


QUALCHE “TRUCCHETTO”

Per quanto riguarda i colori delle esche, tipo i long jerk per esempio, vige il dogma notte = colori chiari(tipo bianco o giallo acceso) ed è vero ma è vero anche che sono i colori più inflazionati e a mio avviso sono dei colori che rimangono più facilmente impressi nelle memoria storica dei pesci da precedenti esperienze perciò spesso l’andare controtendenza e utilizzare colori naturali-scuri anche nelle ore di crepuscolo può essere risolutivo;più in generale possiamo dire che un cambio di colore può fare la differenza.

Avevo già accennato al fatto che,per la mia esperienza e per il tipo di recupero molto lento che faccio,risultano molto più efficaci tipologie di jerk bait sinking piuttosto che floating per il fatto di rimanere sempre qualche metro dalla superficie e di non risalire durante le frequenti pause.

Altro diciamo “trucchetto” per invogliare i barra in caso di ripetuti inseguimenti senza strike è quello di effettuare 2-3 recuperi lineari anche solo di mulinello piuttosto veloci e poi successivamente effettuarne un paio lenti con pause;spesso il cambio di velocità fa scattare l’istinto del barra tipo “ora o mai più”.

Una cosa che s’impara quasi subito nella pesca del barra è come dopo la prima cattura spesso ne seguono delle altre subito a ruota,probabilmente per la stimolazione delll’istinto di competizione alimentare quindi bisogna essere rapidi nello slamare e rilanciare senza perdere molto tempo in foto o ritratti a pastello lasciando per l’obbiettivo solo gli esemplari di taglia. Portarsi dietro qualche esca siliconica è sempre una buona regola anche solo per spezzare la monotonia cambiando un po’ le regole del gioco andando magari a farle lavorare negli strati d’acqua più profondi;in qualche serata sono state veramente risolutive.

Dopo questa infarinata generale sullo spinning al barracuda che spero abbiate letto volentieri vi svelerò il vero segreto dello spinning…andare a pesca e osservare ciò che sta succedendo nell’acqua e fuori perché è l’unico modo per capire veramente il comportamento dei pesci e ad esso adattare una tecnica di pesca efficace.

lunedì 19 ottobre 2015

Extreme Spinning Adunata Rock

Come sempre le nostre avventure nascono da un messaggio su WhatsApp:" Domani ore 20circa da Franco partenza per Portovenere". L'adesione come sempre é alta, oltre ai "vecchi" del gruppo si unisce, e meno male, una presenza femminile! Lungo il tragitto programmiamo la strategia d'attacco al nostro"nemico" pinnuto. Chi proverà ad insidiare le prime seppie e chi si dedicherà al lrf per sondare il fondale alla ricerca di qualche grufolatore e l'immancabile scorfano.Appena arrivati via alle danze un grandissimo scorfano preso dal nostro Dario"pollo" ad egi!

La serata prosegue con svariate catture in prevalenza scorfani di bella taglia




Alessio Con una splendida mormora


Inutile dire che in loro compagnia il tempo è volato del resto quando ci si diverte il tempo è sempre poco ed è ormai venuto tardi quando decidiamo di salutare i nostri amici pinnuti per ritrovarli come al solito in un altra occasione.

Da sottolineare la splendida uscita della new entry Irene anche se alle prime armi ha fatto molteplici catture


Extreme Spinning é un gruppo di ragazzi amici in primis che vogliono condividere la loro passione per il rispetto della fauna ittica andando a pescare. Siamo ragazzi chi più giovane chi più maturo che non ambisce a mostrare il trofeo del pesce più grande o il carniere più pieno ma bensì la condivisione delle nostre esperienze di pesca perché pensiamo che ciò che ci da gioia a noi magari faccia divertire anche voi.

Un saluto da
Michele Moschetti

martedì 13 ottobre 2015

A pesca in Svizzera con Nicholas Giamboni

Mi chiamo Nicholas Giamboni
ho 17 anni e sono nato in Svizzera. Studio biologia e chimica al liceo di lugano.Abito nella parte italofona della Svizzera, all inizio della catena montuosa delle Alpi. Pesco da quando ho 6 anni grazie a mio nonno che mi ha fatto conoscere questa meravigliosa disciplina.

Pratico praticamente tutti i tipi di pesca che si possono fare in acqua dolce. Campione Svizzero per 3 anni di pesca al colpo e campione ticinese nella medesima tecnica.

Appassionato di alpinismo riesco a intrecciare questa disciplina con la pesca, facendo vere e proprie spedizioni alla ricerca di laghetti alpini e fiumi alpini per cercare i pesci che popolano queste meravigliose montagne.

Da anni mi sono avvicinato allo spinning (dopo aver capito come padroneggiare la tecnica della pesca a mosca) e al casting, adattandolo al black bass e lucci del lago, fino ai salmerini alpini.
 In Ticino la varietá di pesci da insidiare a spinning è molto vasta,pressochè tutti i pesci di acqua dolce.

D'inverno le grosse lacustri e cavedani extralarge sono e d'estate  grossi bass, lucci e grandi quantitá
di pesci persici sono le prede piu frequenti.
Sulle Alpi c'è la possibilità di prendere 5 tipi diversi di trota: salmerini alpini,salmerini fontinalis, trota fario, trota iridea e trota canadese. Le specie possono vivere nello stesso laghetto, avendo nicchie ecologiche ben specifiche per ogni pesce.

Camminare per 20 chilometri in una giornata per fare 3 o poche piu ore di pesca è una cosa molto frequente, altrimenti un'altra valida opzione è quello del campeggio con la tenda. Dover condividere i laghetti con stambecchi,marmotte e camosci è una cosa pressochè quotidiana.

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martedì 6 ottobre 2015

Nicola Liò e la sua passione per la Leccia Amia

Mi chiamo Nicola Lio', sono un giovane ragazzo calabrese appassionato dalla pesca a spinning. Pratico da quattro intensi lo spinning da terra, solo ed esclusivamente in mare, riuscendo ad avere belle soddisfazioni. Vivo a Crotone (Calabria) un pezzo di terra bagnata dallo ionio, dove la pesca a spinning riesce ad avere una marcia in più per condividere bei momenti. Pratico lo spinning tutto l'anno quindi, ho a che fare con diversi predatori, come la spigola, serra, lampuga, barracuda, piccoli tunnidi, ed infine la mia amata signora leccia amia. Le esche da me più utilizzate per la ricerca di questi predatori, sono jig, wtd, long jerk 140mm ai 200 mm. Oggi parleremo sotto un mio punto di vista, di questo fantastico pelagico, magari perchè e stata la mia prima preda a spinning quando non sapevo cosa fosse la formula del C&R. Sin da subito l'adrenalina prese il sopravvento su di me. Da allora ebbe inizio tutto. Lanciare un plastichetto e cercare di animarlo era qualcosa di straordinario, perchè mettevo passione in cio' che facevo.
Marinavo la scuola per andare a pesca. Guardavo diversi social, e leggevo milioni di forum appositi su questo predatore, e vedevo che riuscivano a raggiungere delle taglie impressionanti. Andavo ad
insidiarle in scogliera, aree portuali, ed in foce. Così, il 21 Maggio 2014, mi recai nei pressi di una foce di grande portata con il mio compagno di avventura Luca Clausi. L' alta marea era prevista alle 8:30 a.m., mare da sud/est in scaduta,ed alta pressione. LE CONDIZIONI SONO QUELLE GIUSTE!!
Arriviamo in foce alle 4:30 a.m. circa, ed iniziammo a spinnare. Alle prime ore di luce, vedo dietro l'esca del mio amico Luca una bollata,e dico di rallentare il recupero. Appena lo effettua, ferra ed esce un serrotto e lo rilasciamo continuando a pescare. Cambio esca, ed introduco un Ima Hound 125F Glide col, nera ed arcobaleno sui lati, vista l'acqua torbida un'esca scura effettua un ottimo contrasto con la luce solare. Primo lancio ed inizio il recupero frenetico, ed sotto il gradino di battigia, la mia Crony Vista Aggress 701MH va in piega e rimane ferma li per circa 5 secondi. Non mi accorgo di niente, e all'improvviso il Rarenium 5000FA inzia a cantare di continuo. La signora Amia!!! E' partita! Ha preso circa 100-120mt di trecciato, il cuore in gola e cerco di mantenere la calma seguendo che con un 15lb di trecciato e un finale dello 0,34nylon, se effettuavo lo sbaglio mi costerà la perdita di questo magnifico incontro. Ecco si è fermata!!! Ora
tocca a me. Inizio a recuperarla con delle pompate, ma è ancora piena di energia e riparte. Il trecciato nel mulinello ci sta, ed è l'ultima cosa che non mi preoccupava. Assecondavo le sue testate violente, e camminando lungo la spiaggia la recuperavo lentamente. Esce a galla, ci siamo! Inizia a girarsi e con dei colpi di coda cerca di ossigenarsi. Le tengo la testa sollevata per non farle prendere ossigeno, mentre le sue forze diminuiscono di tanto in tanto non perdo l'occasione. Decido quindi di forzarla di più e recuperarla. La intravedo dietro l'onda a 10mt che fa risacca dietro la battigia.
Ci siamo! Non dobbiamo sbagliare, piano piano continuo a recuperarla, e aiutandomi con l'onda riesco a spiaggiarla. Eccola, con tutto il suo splendore la leccia amia. Un urlo rimbomba li in spiaggia, e come un bambino con le lacrime agli occhi dalla felicità la guardavo e non ci credevo, sembrava un sogno. Quel sogno che è diventato realtà.

martedì 29 settembre 2015

Emiliano Casini e la pesca al Luccio

Sin dai primi passi con la canna da pesca in mano rimasi affascinato dalla bellezza, aggressività, capacità di mimetizzazione e furtività del nostro amico Mr Esox.

Non avevo ancora il motorino e mi muovevo in bicicletta nelle piccole cave vicino casa provando e riprovando svariate esche alla ricerca di un attacco, un inseguimento o qualche cacciata. Leggevo riviste su riviste, guardavo filmati e lo vedevo come un mito irraggiungibile.

Nei vari articoli osservavo persone che si recavano all’estero per battute di pesca e più mi documentavo più diventava un mito per me.

Poi gli anni passano, inizi a crescere e ad avere più confidenza col mondo della pesca, cominci a muoverti su più zone a conoscere persone che ti danno consigli e a fare anche qualche vacanza fuori dal nostro paese.

Ecco che ti si apre il mondo del luccio; le catture aumentano e le dimensioni pure. Il mio rapporto con Mr Esox si consolida e diventa quasi un amore morboso.

Divento un estremo difensore dei diritti del luccio, enfatizzando e sottolineando l’importanza del cavetto, opercolare e corrette precauzioni nelle gestione delle varie fasi di combattimento, nello slamare e nel rilascio.

Qualche amico mi prende per pazzo perché avendo il mare a due passi da casa, mi dice perché non ne approfitto; ma è più forte di me, diciamo che è diventata quasi una droga (nel senso buono ovviamente).

Ho iniziato a fare anche qualche kilometro fuori da Italia, facendo anche qualche viaggio all’estero dove ho incontrato diversi ambienti con diverse metodologie di pesca.

Sono stato parecchie volte in Irlanda, Svezia e Finlandia dove ho riscontrato che in ogni paese cacciano e si muovono in maniera diversa, passando da esche sui 30gr sino ad arrivare a esche oltre i 100gr.

Mi sono mosso anche parecchio nel nostro paese dove ho pescato partendo dai grossi laghi e fiumi, sino ad arrivare ai piccoli fossi con acqua sui 20/30cm di profondità.

Più il tempo passa comunque più noto che questa specie va sempre di più tutelata, inquinamento e bracconaggio purtroppo sono due vocaboli che stanno decimando la presenza di questo pesce.

Mi auguro vivamente che in futuro le cose possano migliorare, che ci sia una migliore gestione delle nostre acque interne e che Mr Esox possa rimanere il re dei nostri fiumi e laghi.



mercoledì 16 settembre 2015

lampughe a spinning


In questo nuovo video light spinning alle lampughe, vedrete delle bellissime immagini subacquee e dei bellissimi combattimenti con attrezzatura da light spinning, abbiamo utilizzato mulinelli di taglia 2500 / 3000 shimano e come artificiali dei metal jig da 4 a 9 grammi, come finale e come treccia abbiamo montato un power pro dello 0.10 e finale in FC dello 0.20 e 0.25
Buona visione a tutti e condividete il video :)
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martedì 15 settembre 2015

Pesca a spinning: i moschettoni

Oggi parliamo di un piccolo oggettino che nello spinning ha un ruolo importante, i moschettoni, sganci rapidi.

Questi moschettoni ci vengono in contro quando dobbiamo sostituire gli artificiali molto frequentemente, al contrario di un nodo diretto il quale ogni volta che abbiamo in mente di sostituire un minnow dobbiamo eseguirlo più volte.

l'utilità del moschettone sta appunto nella rapidità di sostituzione se vogliamo trovare un piccolo difetto è sicuramente la maggior possibilità di raccogliere sporcizia che fluttua in acqua.

Possiamo trovare molti tipi di moschettoni, per quanto riguarda l'utilizzo dei minnow vanno bene tutti, mentre se iniziamo a parlare di esche in gomma il consiglio è sicuramente quello di fare un nodo diretto sulla testina visto che basterà sostituire la gomma dall'amo però se avete necessità di cambiare spesso le grammature delle testine allora il consiglio è quello di usare un moschettone come quello in foto, altri tipi di moschettoni con aggancio laterale spesso non entrano nell'occhiello della testina piombata.

Spero che questa piccola guida sull'utilizzo dei moschettoni nella pesca a spinning vi sia stata d'aiuto, un saluto a tutti voi.
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giovedì 3 settembre 2015

Video di pesca a light rock fishing


Oggi vi proponiamo il nuovo video realizzato in Liguria a Light Rock Fishing (LRF n.d.r). Vedrete catture di perchia, ghiozzo e sugarelli, con attrezzatura light e con gommine (power isome).
Una giornata soleggiata in uno dei posti più belli della costa ligure nella più totale tranquillità interrotta solo dal chiaccherio dei turisti, le prede sicuramente non saranno di quelle più adrenaliniche ma sicuramente i colori e la bellezza di questi simpatici pinnuti ci regalano sempre grandi gioie. Buona Visione
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domenica 23 agosto 2015

Spinning sulle mangianze


Splendida giornata in barca sulle mangianze di tombarelli, metal jig mattatori della mattinata in questo video oltre alla cattura di un tombarello vedrete anche scoppiare l'acqua con una mangianza spettacolare. Grazie per la visione e buon proseguimento nel nostro blog.
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Grazie
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venerdì 21 agosto 2015

Moria di pesci in tutto il mondo!

Moria di pesci in tutto il mondo!

Non c'è stata solamente la laguna di Orbetello, purtroppo in alcuni casi per l'elevata temperatura, per altri l'inquinamento e per la stupidità umana, questa che volge al termine è stata un' estate devastante che ha visto morire tantissimi pesci in tutto il mondo, vi riportiamo alcune delle notizie che abbiamo raccolto sia per quanto riguarda il nostro paese che per l'estero.

Oregon Stati Uniti 28/07/ 2015 (fonte http://www.meteoweb.eu/)

"In Oregon oltre 250mila salmoni rossi, di ritorno dall’oceano per deporre le uova, sono deceduti lungo il fiume Columbia e i suoi affluenti a causa delle alte temperature delle acque, che ne hanno dimezzato la popolazione. Le acque dei fiumi, ben al di sopra dei 20 gradi, si stanno rivelando letali per pesci d’acqua fredda come i salmoni. Stando agli esperti dell’Amministrazione nazionale oceanica e atmosferica (Noaa), l’agenzia federale Usa per la meteorologia, potrebbe perire fino all’80% della popolazione."

Strage di pesci a Tianjin, il governo cinese: «Nessun rapporto con le esplosioni chimiche»21/08/2015 (fonte http://www.greenreport.it/)

L’agenzia ufficiale cinese Xinhua comunica che «Non è stato riscontrato nessun livello tossico di cianuro nei campioni di acqua estratti  dal fiume di Tianjin, dove sono comparsi un gran numero di pesci morti, dopo le gigantesche esplosioni della settimana scorsa».
Secondo il centro municipale di sorveglianza ambientale di Tianjin, l’analisi delle acque dove galleggiano decine di migliaia di spinarelli morti è stata svolta ieri alle 17,30 ora locale lungo un tratto del fiume Haihe, a qualche Km dal sito dell’area portuale devastato dalle esplosioni.
Lo stesso governo cinese ora ammette che nei depositi esplosi nel porto di  Tianjin erano stoccate «centinaia di tonnellate di prodotti chimici tossici, comprese circa 700 tonnellate di cianuro di sodio» e che il cianuro di sodio rilevato nell’area dove sono avvenute le esplosioni  è più di quanto aveva detto in risposta alla denuncia di Greenpeace e di altre associazioni ambientaliste:  la presenza di questa sostanza tossica in alcune zone raggiunge livelli 356 volte maggiori dei limiti di legge.
La morte dei pesci che hanno ricoperto le acque dell’Haihe fa parte della sessa crescita infinita, inquinante, tossica e pericolosa che ha causato la morte di 114 persone, fatto 69 dispersi e mandato in ospedale centinaia di feriti, alcuni dei quali gravissimi.

Alga killer e inquinamento: nuova morìa di pesci nel Lago Patria. 24/07/2015 (fonte Tele Club Italia)


E’ l’allarme, l’ennesimo, lanciato dai referenti della Lipu con a capo Stefano Franciosi, che hanno allertato la Forestale, i carabinieri di ed il presidente della Riserva Foce Volturno-Lago di Falciano-Costa di Licola, Alessio Usai.
Gli ambientalisti hanno effettuato un sopralluogo in barca, fermandosi in particolare nella zona dove già da lontano era stata avvistata una grossa chiazza giallastra.
Qui il presidente della Riserva ha prelevato un campione d’acqua, che verrà esaminato.
La causa di quella strana colorazione sembrerebbe essere una miscela di alghe (diatomee ed alghe verdi) e cianobatteri, che, legandosi all’apparato branchiale dei pesci, ne impediscono la respirazione, provocandone la morte per asfissia. E proprio questo che minaccia la fuana del lago: questi microorganismi proliferano in acque calde e ricche di inquinanti organici (nitrati e fosfati).
“Temevano che questo fenomeno si potesse verificare, dopo che, come sappiamo, per lungo tempo il Lago è stato utilizzato come terminale della fogna della Domitiana” hanno spiegato i referenti della Lipu. Ora si attendono gli esiti degli esami disposti dall’Arpac.

Strage di pesci nella laguna di Varano, orate e cefali soccombono al caldo 01/08/2015 (fonte corriere del mezzogiorno)

Il gran caldo di queste settimane non crea problemi soltanto agli esseri umani. Il surriscaldamento delle acque nuoce anche agli abitanti del lago di Varano, dove si segnala nel mese di luglio una straordinaria moria di pesci. Siamo all’interno del Parco Nazionale del Gargano, dove le acque lacustri hanno subito un processo di eutrofizzazione analogo a quello avvenuto a Orbetello, in Toscana.
Spigole, orate, cefali colpiti da crisi anossica, ovvero da mancanza di ossigeno, sono stati trovati morti nelle acque di Varano. Secondo i ricercatori del Cnr di Lesina il fenomeno sarebbe dovuto - oltre che alle elevate temperature di questi giorni - anche all’alluvione che lo scorso anno colpì il Gargano. Le acque alluvionali avrebbero infatti trasportato nel lago detriti, rifiuti e terreni ricchi di nutrimento, tra le cause dell’eutrofizzazione. Da anni il Cnr di Lesina chiede l’intervento delle istituzioni, soprattutto della Regione e del Parco Nazionale del Gargano, affinché venga varato un Piano di gestione della pesca e delle lagune di Lesina e Varano , abbandonate al loro destino.

Inquina il Canale dei Navicelli e provoca moria di pesci 12/08/2015 (fonte http://www.lanazione.it/)

Pisa, 12 agosto 2015 - Vestito con una tuta gialla da apicoltore, ha iniziato a versare sostanze, probabilmente inquinanti, nel Canale dei Navicelli, alla Darsena Pisana. La foto che lo immortalava è stata poi consegnata alla Navicelli spa, la società di gestione del canale, tanto che il suo presidente Giovandomienco Caridi, l'ha pubblicata sul suo profilo Facebook annunciando di avere presentato denuncia alle autorità e di avere consegnato le immagini ai carabinieri.
L'episodio è avvenuto stamani alle 6 e qualche ora più tardi si è verificata una moria di pesci nel Canale. "Alle 6 questo signore - scrive Caridi nel post - ha buttato nel canale dei Navicelli del materiale tossico e in mattinata c'è stata una moria di pesci nella Darsena Pisana. Noi abbiamo prontamente fatto denuncia a carabinieri, Arpat, Provincia e Comune di Pisa. Spero sia riconosciuto e che la giustizia faccia il suo corso. Ringrazio chi mi ha mandato le foto, che chiaramente metteremo a disposizione delle forze dell'ordine".
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Notizie raccolte da Massimo Tartaglia per Extreme Spinning

sabato 15 agosto 2015

Pescare i sugarelli a light spinning

Sugarelli a Spinning

Michele Moschetti
Aji Game in Giappone, light spinning al sugarello in Italia, chiamatelo come volete resta sempre uno dei pesci più divertenti insieme all'occhiata da pescare con attrezzature leggere.
Ho già scritto tempo fà un'articolo riguardante il light spinning, oggi voglio scrivere e condividere la mia esperienza riguardo la pesca del sugarello.

Siamo quasi alla fine dell'estate e almeno per quanto riguarda la mia zona i sugarelli si avvicinano alla costa, anche se la taglia non è come quella invernale, il momento migliore per cercare di insidiarli sono sicuramente le ore notturne o le prime luci dell'alba anche se non è raro catturare qualche sugarello anche di giorno. Nel cuore della notte attirati dal pesce foraggio che staziona nei porti sotto le luci dei lampioni o nei pontili arrivano a branchi nel disperato tentativo di catturare e a loro volta di non farsi mangiare da qualche serra, pesce che in questo periodo si trova con molta facilità nel nostro mare. Le condizioni marine ideali sono con acqua limpida e mare piatto, ma anche quando c'è un pò d'onda possiamo ottenere ottimi risultati anche se sempre dalla mia esperienza personale ho avuto più catture con la prima situazione. Iniziamo a preparare la canna, per fare questa pesca e godere al massimo con questi piccoli abitanti del mare ci occorrerà utilizzare delle canne da light, meglio ancora da light rock fishing, canne tubolar con un azione più parabolica rispetto alle canne solid tip (cimino pieno) che si usano solitamente per la pesca con le gomme a LRF ( light rock fishing ), queste canne in genere hanno una range che varia da 0.5 grammi fino a 10 grammi, ciò ci permette di poter utilizzare e gestire esche di piccole grammature, dalle testine piombate alle quali saranno abbinate delle gomme, per passare ai classici minnow oppure i metal jig. Ora parliamo brevemente del mulinello, io consiglio la taglia 2500/3000 , lascerei perdere la taglia 1000 sicuramente sarete più leggeri ma avendo in mano una canna che pesa 80 grammi possiamo tranquillamente pensare a bilanciamento e
Massimo Tartaglia
peso canne per quando si va a pescare pesci importanti tanto anche con un 1000 non riuscireste a bilanciare alla perfezione la canna quindi meglio avere una bobina più grande che vi permetterà di avere un po di gittata in più, come treccia possiamo andare su un nano braid oppure su uno 0.6 power pro che è quello che utilizzo, mentre per il finale non andrei oltre lo 0.20 io pesco solitamente con 0.16 / 0.18.

L'azione di pesca, una volta scelto lo spot possiamo iniziare a pescare già ma cosa montare alla nostra lenza? personalmente per questa pesca utilizzo esclusivamente jig head e gomme, dalla barca invece viste correnti e profondità maggiori monto i metal jig, ora concentriamoci alla pesca da terra, come dicevo jig head e gomme la scelta della grammatura va in  base a diversi fattori uno su tutte e dove staziona il pesce e in che modo mangia avvolte preferiscono una discesa dell'esca più lenta altre più veloce, altro fattore da tener in considerazione importante anche questo è la corrente inutile montare testine leggere se poi la corrente ce le porta via lasciando la nostra esca fuori dalla portata dei sugarelli. La scelta della forma della gomma è sempre bene sceglierla in base a ciò che stanno predando in quel momento i sugarelli in genere le loro prede sono piccoli pesciolini quindi per quanto riguarda la grandezza non andrei oltre i 3 pollici soprattutto in estate che come detto non sono molto grandi (parla sempre per la mia zona di pesca), magari dalle vostre parti sono più grandi e potete tranquillamente montare gomme da 3, in genere uso gomme da 1.6" e 2.5" per farvi qualche nome ECOGEAR AJI SHOKUNIN SOFT SANSUN 3" una linea studiata per la pesca del sugarello, sempre per quanto riguarda Ecogear il Grass Minnow SS e S AJI MUST da 1.6" e 2" queste sono solo alcune delle gommine che utilizzo maggiormente e che mi hanno fatto fare parecchie catture. Poi ci sono altre tipologie di esche che non sfruttano solamente le vibrazioni ma sfruttano lo scent dalla quali sono composte per attirare i pesci, una grande innovazione arriva dal Giappone e sono esche che hanno anche un ottimo impatto ambientale infatti sono biodegradabili e non sono propriamente fatte in silicone ma è una mescola più morbida composta da aminoacidi si chiama Ecogear AQUA KATSU AJI STRAIGHT.

Michael Benassi
Adesso che abbiamo montato anche l'esca come ci dobbiamo muovere? iniziamo a cercare i sugarelli in più strati d'acqua in estate in genere i sugarelli cacciano in superficie quindi lanci con recuperi medio veloci con qualche pausa e sbacchettata risultano essere efficaci, però li possiamo trovare come in inverno nello strato centrale, qui vi mostro un trucchetto per fare maggiori catture, una volta lanciata l'esca in un punto fate affondare la vostra gomma tenendo sempre il filo in trazione e sbacchettando la canna dal momento che l'esca tocca l'acqua iniziate a contare mentalmente uno, due , tre, quattro nel momento in cui sentirete la prima abboccata allora sarete certi che in quello strato d'acqua sono presenti i pesci quindi il lancio successivo sarà sempre nella stessa area e inizierete a sbacchettare e recuperare l'esca in quel punto.

Spero che la mia poca esperienza vi sia servita per fare qualche cattura in più se ne avete fatte in meno potete chiedere i danni :D

Un saluto a tutti voi
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Massimo Tartaglia 

giovedì 13 agosto 2015

Pesca Spinning alla trota in torrente


Una fantastica giornata di pesca a spinning in torrente alla trota, ci troviamo in provincia di Massa-Carrara a barbarasco nella ZRS FIUME MAGRA zona gestita dal gruppo ASD Mosca Club Apuano una bellissima riserva di pesca dove potrete pescare sia a mosca che a spinning con regolamento no kill. Nel corso della mattinata sono state fatte molte catture di fario e iridee di immissione sicuramente non pesci difficili però la cosa certa e che se volete passare delle ore di tranquillità e divertimento questo è il posto giusto. le catture sono state fatte con alcuni spoon, uno su tutti il Masukuroto di nories. Vi lasciamo al video sperando sia di vostro gradimento.
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giovedì 30 luglio 2015

Video a Spinning al pesce serra



Video a spinning al pesce serra dalla barca in compagnia dei ragazzi di extreme spinning, in questo video vedrete diversi attacchi di pesci serra su artificiali needle home made fatti da Lorenzo Azimonti. Il pesce serra (Pomatomus saltatrix Linnaeus, 1766) è un pesce di mare. È l'unico appartenente alla famiglia Pomatomidae. Combattente unico in grado di fare salti spettacolari ed attaccare le vostre esche top water con grande forza e cattiveria, un pesce che metterà a dura prova la vostra pazienza. Il pesce serra sta ormai da anni nelle nostre coste i combattimenti del pesce serra sono di rara spettacolarità se non vi è mai capitato di catturare un pesce serra prima guardate il video e magari condividetelo con un bel pollicione in su poi andate a pescare e che i suoi denti possano afferrare i vostri artificiali!!!!!!!!!  Buona Visione :)
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domenica 26 luglio 2015

Pescare a spinning le cheppie in magra

In questo video vedrete una sessione di pesca a spinning alle cheppie in magra, Alosa fallax, conosciuta comunemente come Cheppia, è un pesce anadromo della famiglia Clupeidae. E' possibile insidiarla a spinning nei momenti di risalita dei fiumi utilizzando ondulanti (spoon) o rotanti come vedrete in video, è un pesce molto divertente e molto delicato rilasciatelo con cura bagnando sempre le mani.

BUONA VISIONE

giovedì 16 luglio 2015

Pesca a spinning al cavedano


Nuovo video di pesca a spinning al cavedano per i ragazzi di extreme spinning, ambiente tipicamente street fishing, quindi urbano, in una piccola cittadina ligure, sono state fatte molte catture, alcuni cavedani sono stati catturati a top water, altri con classici minnow sia floating (galleggianti) che sinking (affondanti). Le canne usate per la pesca al cavedano sono molto leggere addirittura canne da light rock. Lo spot è un canale utilizzato per l'irrigazione dei campi, questo canale prende l'acqua dal fiume magra e passa per tutto il territorio ligure, nel canale oltre i cavedani sono presenti barbi e carpe, il fondale a seconda dell'acqua presa dal fiume può variare dai 50 ai 100 cm. Oggi i cavedani erano particolarmente attivi a galla infatti Luca ha avuto moltissimi attacchi, ma anche noi che abbiamo pescato sul fondo abbiamo fatto molte catture con piccoli artificiali da 4-6 cm.
Vi auguriamo una buona visione grazie a tutti in descrizione vi lasciamo i link per seguirci su tutte le piattaforme social

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sabato 11 luglio 2015

Spinning alle trote a isola santa


In questo video i ragazzi di extreme spinning hanno scelto una meta bellissima nel cuore delle Alpi Apuane, posti incantevoli a nord della toscana. Il lago di isola santa è un invaso creato dallo sbarramento del torrente Turrite Secca, da Isola Santa è possibile raggiungere molte delle vette che formano le Alpi Apuane Tutto il gruppo delle Panie,  Freddone, Sumbra e Il monte Corchia, del famoso antro del Corchia che con le sue 53 Km di gallerie e pozzi, detiene il primato nazionale del più vasto complesso carsico ipogeo. Tornando a Isola Santa, nel lago è possibile pescare con permessino giornaliero di 10 euro + licenza nazionale, è possibile praticare lo spinning con ami singoli senza ardiglione, nel lago sono presenti trote fario di immissione e iridee non c'è è possibile incontrare anche fario autoctone che discendono dal turrite secca nel lago stesso. Quest'anno abbiamo avuto anche il piacere di vedere una nuova iniziativa del comune di Lucca il quale insieme al gestore del lago, hanno costruito delle piccole "piscine" le quali sono state destinate a piccoli avannotti di fario che poi saranno introdotte nel fiume. Vi lasciamo al video.
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giovedì 4 giugno 2015

Spinning al cavedano

Cavedani a top water

Arriva il caldo estivo e cosa c'è di meglio che insidiare i cavedani a top water? molti potrebbero dire i serra, sicuramente pesce spettacolare con combattimenti duri e divertenti, però oggi parliamo di
acquee interne e parliamo nello specifico di un pesce che è ben diffuso nel nostro territorio, parliamo del cavedano.

Il cavedano a parer mio è uno dei pesci d'acqua dolce più difficili da catturare, estremamente diffidente per insidiarlo occorre essere il più meticolosi possibili. Quando provo a fare delle sessioni risalendo i torrenti di fondovalle cerco sempre di stare il più distante possibile dal fiume,e se proprio non posso stare lontano dal letto del fiume cerco di restare il più basso possibile, il lanciando deve essere lungo e il più preciso possibile , perchè proprio uno dei fattori da tenere in considerazione è la precisione del lancio, il cavedano lo possiamo trovare nella corrente dove lanciando magari sopra un salto d'acqua e facendo arrivare l'esca nella zona dove stazionano il cavedano ha poco tempo per percepire che la nostra esca è finta e proverà a prenderla senza troppi problemi, invece nelle zone dove l'acqua è ferma, magari in qualche pozza ha tutto il tempo per capire che quello che stiamo lanciando è una "trappola". Alcuni delle zone dove possono regalare maggiori risultati sono quelle dove sono presenti piante con frutti, nella mia zona di pesca ho la fortuna di avere lungo il fiume molte piante di sambuco, le quali
offrono ai cavedani riparo e cibo senza che possano fare dei grandi sforzi per procurarselo, provate con qualche minnow floating vedrete che l'attacco avverrà non appena il minnow tocca l'acqua, mentre in altre occasioni serve un qualcosa in più per stimolare il cavedano infatti molte volte vi sarà capitato di vedere i cavedani che seguono il vostro artificiale ma non affondano il colpo, in questi casi utilizzo dei popperini da 3/4cm e faccio un pò di rumore questa cosa penso che li faccia innervosire con la conseguente aggressione del popper.


Passiamo all'attrezzatura, nulla di impegnativo con pochi euro possiamo già acquistare delle canne e mulinelli che fanno al caso nostro, per quanto riguarda il mulinello un 2500 shimano va benissimo, e la canna che non sia troppo morbida con un casting che va da 1-10 o 3-14 a seconda delle esche che utilizziamo. Come artificiali parlando di pesca a TW sicuramente andranno bene popper e piccoli wtd ma anche dei minnow floating giusto per fare cattur e a battuta o recuperati lentissimi a pelo dell'acqua, ottima è anche la cavalletta della rebel.

Spero che questa piccola guida vi sia stata utile se avete dei chiarimenti potete lasciare un commento.
Grazie a tutti

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Come si recupera un minnow

Breve guida su come recuperare un artificiale

Quante volte avete chiesto in qualche forum di pesca, oppure su gruppi di facebook, la grande domanda Come si recupera un artificiale? bene oggi cerchiamo di darvi qualche consiglio partendo dal presupposto che il recupero e la scelta di un artificiale si basa tendenzialmente in: pesce insidiato, stagione di pesca e condizioni del mare/fiume/lago.

Tralasciamo per il momento il discorso delle condizioni meteo  di uno spot  concentriamoci di più sulle nostre esche, nel settore ci sono tantissime tipologie di artificiali ma scegliamo ad esempio un classico minnow come può essere il countdown di rapala, un artificiale in balsa sinking (affondante) questa caratteristica da al minnow la possibilità di sondare gli starti d'acqua più profonda. Come si recupera, se la nostra ricerca è volta alla spigola un pesce che tendenzialmente non ama tanto rincorrere le prede e perdere energie il nostro recupero sarà lento e con degli stop, cercando di far scendere l'esca nelle zone dove pensiamo che la spigola possa tendere degli agguati. Cercate di non farvi prendere dall'ansia da recupero, se non state prendendo nulla l'ultima cosa alla quale dovrete pensare è se state recuperando bene l'esca.

Ora vi voglio parlare dei WTD (walking the dog) questa tipologia di artificiale ha una tecnica ben Dopo aver lanciato l'esca bisogna recuperare a strappetti, con il primo strappetto vedrete che il wtd sbanderà lateralmente, recuperate il filo e date un'altro strappetto e vedrete che l'artificiale si sposterà nell'altra direzione creando un movimento a zig zag, dovrete continuare a fare questo movimento, all'inizio potete provare a bassissime velocità tanto per prenderci un po la mano poi una volta presa confidenza potete aumentare il recupero.
definita per far muovere correttamente il nostro artificiale.

Nel prossimo articolo che sarà ad opera di Jonathan Ciregia ci illustrerà i vari recuperi e lanci nel bass fishing, vi lascio con un' ultimo commento lo spinning è una tecnica altamente personalizzabile il bello sta nell'animare gli artificiali e fregare un pesce con un imitazione cercate di essere il più creativi possibile e come detto prima non è detto che se non catturate la colpa è del recupero molto probabilmente il pesce non c'è o non ha voglia delle nostre imitazioni.

KEEP CAST

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