martedì 17 novembre 2015

Una giornata a Bilancino

Bilancino é sempre bilancino 
a cura di Dario Cassa

Finita la stagione delle trote e riposte le canne da trout area, si attende l'arrivo delle giornate calde , così decido di organizzare un uscita in barca a bilancino alla ricerca di qualche reale e del re, sua maestà il luccio. 
Contatto i miei compagni di pesca e decidiamo di uscire nel fine settimana. Il sabato mettiamo le batterie in carica preparino la nostra attrezzatura e la domenica mattina alle 7.30 siamo già in riva al lago. mentre carichiamo la barca decidiamo un po come affrontare la giornata, visto ancora l'aria un po fresca del mattino decidiamo di battere un po il sotto sponda alla ricerca di qualche Luccio in caccia per poi nelle ore più calde dedicarsi alla ricerca di qualche reale di taglia. 

Partiti dal molo ci dirigiamo subito in uno spot dove siamo a conoscenza della presenza di un luccio, mentre ci stiamo avvicinando allo spot il mio amico ha già la canna armata con uno snodato da 13cm pronto al lancio, non fermo nemmeno la barca che ha già lanciato nella zona di strike, e neanche al terzo giro di manovella botta in canna e ferrata decisa, la giornata parte bene subito un luccio discreto da aggiungere al nostro album di catture..... Slamato con cura e rimesso in acqua continuiamo a battere il sotto sponda nelle vicinanze ma senza risultati, così decidiamo di spostarci in altra zona del lago per tentare qualche altro lancio per cercare il secondo luccio di Giornata, arrivati nella zona prescelta iniziamo a lanciare e dopo qualche lancio arriva il secondo strike.... Soddisfatti delle due catture effettuate e con le temperature già calde di giornata riponiamo le canne da luccio per dedicarci alla ricerca dei reali. 

Accendiamo l'eco e ci dirigiamo nelle zone in cui sappiamo ci siamo buoni scalini su Cui cercare i meravigliosi tigrotti. Pronti a calare le nostre softbait osservo l'eco e come individuo qualche pesce a contatto col fondo, fermo barca e dico hai miei compagni di calare le esche in acqua, le catture arrivano immediatamente con qualche reale di piccola taglia. dopo qualche cattura a testa decidiamo di fermarci per una sosta a terra per riposarci un po' e mangiare qualcosa. Un Po di chiacchiere e a pancia piena si riparte. ci spostano su un altro scalino per cercare qualche esemplare di taglia, noto qualche pesce sul l'eco ma in quantità minore rispetto hai precedenti, ma gli esemplari di taglia sono più solitari dei piccoletti e decidiamo di provare comunque. Calo un bella gomma golosa e come arrivo sul fondo la mangiata è secca, ferrata immediata e pesce in canna sento subito che l preda é degna di nota è dopo qualche testata per cercare la fuga aggalla un bel reale, non un big ma comunque un bel pesce. 
Continuiamo a battere la zona e numerosi strike non si fanno attendere anche con una bella coppiola da parte mia e di un mio compagno. Ormai son diverse ore che siamo in pesca, la batteria inizia a scaricarsi e decidiamo che è giunta l'ora del rientro, più che soddisfatti della giornata trascorsa in ottima compagnia e con buone catture. Ciao e alla prossima avventura

martedì 10 novembre 2015

Spinning top water alla spigola

Oggi parleremo della pesca alla regina del mare, la spigola, utilizzando esche top water del tipo wtd.


Sappiamo già’ quanto questa tecnica sia difficile e come essa si complica notevolmente applicandola alla preda più astuta,e ricercata da noi spinner. Per prima cosa le condizioni meteo marine a nostro favore quindi, bassa pressione, marea crescente, mare relativamente calmo e vento debole.


Dove cercarla? 
E’ noto che la spigola caccia in agguato in qualsiasi strato d'acqua e che anche i 20 cm di batrimetrica le stanno bene. Scogli affioranti,pietre, ostacoli in mare, permettono cio', per effettuare agguati.La ricerca dovrà orientarsi a quei punti dove la spigola bazzica di più per sani motivi di alimentazione cioè vicino agli scogli o salti di quota del fondale, punti dove si crea la schiuma.
Da non escludere le zone interne delle foci dove la regina fa poca fatica a scovare le prede e trova cibo facile portato dal fiume. Quindi abbiamo bisogno, di esche che non incagliano sul fondo, e riescono ad entrare in pesca. Stiamo parlando dei wtd. Altro punto interessante è la parte esterna della foce, nella zona di mescola tra acqua dolce e acqua salata in quanto questo è il punto dove il fiume deposita detriti di vario genere sul fondo che attirano il pesce foraggio.

I momenti migliori 
Un'altra nota importante da mettere in conto è il cambio di luce, alba e tramonto. Questi sono i momenti migliori se non gli unici. Se impossibilitati a trovarci sullo spot di pesca in tali e determinanti momenti allora l’ultima possibilità sarà quella di sfruttare la possibile presenza di una sostenuta bassa pressione che aiuta ed è un elemento importante e a volte risolutivo per beccare la regina anche nelle ore diverse della giornata.
Detto questo andremo ad usare il nostro wtd quando si intravedono cacciate a galla che in genere vengono, sotto il gradino di battigia, appunto dove il foraggio è molto concentrato.

Come insidiarla
Per avere una buona riuscita nella battuta di pesca a wtd dobbiamo capire anche come si presenta il pesce foraggio in quel determinato momento e utilizzare il wtd della giusta misura e colorazione.
Riguardo gli artificiali abbiamo una vasta gamma sul mercato, ma ora vi elenco ottimi wtd per predare la spigola: Heddon super spook J.r, seaspin pro q 90 e rapala x-rap walk 90

Questi sono quelli che mi hanno dato ottimi risultati in termini di catture e attacchi!
Le ancorette sono anch’esse un aspetto importante, si consigliano sui wtd da 9 cm le owner st31 n6, in quanto ancorette ad ardiglione sottile che consentono di allamare bene e nello stesso tempo offrono una buona resistenza.

La nostra amata Regina, durante l’attacco, non ama sprecare energie, di conseguenza si esegue con il nostro wtd un movimento lento e alternato a stop & Go. Il tipo di attacco che ci si aspetta è da agguato oppure per curiosita’. La maggior parte delle volte viene allamata vicino la linea di battigia ed e' raro che insegue l' artificiale ma di solito sferra l'attacco sotto di esso, mostrando delle bollate e rivelando l’attacco con lo svanire dell’artificiale, proprio come fosse un galleggiante in pesca.
Nel momento in cui avviene la cacciata sul wtd non bisogna ferrare immediatamente, bisogna sempre tenere presente che la spigola tende a succhiare ed una piccola trazione potrebbe far espellere la nostra esca, quindi, la ferrata solo quando si sente il pesce in canna. Cosa importante, mai ferrare con forza.Una volta che il pesce è in canna teniamo l’inclinazione di essa a 45° evitando di dare forti strappi per via dell’apparato boccale delicato, per tal motivo si consiglia di usare canne sui 5/8, ad azione moderata e sensibile. Nella fase di combattimento la spigola tende a partire con una fuga sostenuta per poi stancarsi subito.
In questa fase bisogna mantenere il trecciato sempre in tensione fino alla fine.
Tratto da l'esperienza personale, praticando il mare.


Nicola Lio'

venerdì 6 novembre 2015

Una serata a Eging

Una serata a Eging....

Ci prepariamo per una serata che sarà che inizia male con una leggera pioggia e un pò di vento condizioni che non ci fanno sperare in un buon esito ma che alla fine ci hanno dato ragione. Si parte come sempre verso le 19 con ritrovo da tognini belli carichi, gli ultimi accorgimenti, controlliamo se le borse sono in macchina ( non come la volta scorsa che siamo dovuti tornare indietro ) e si parte direzione La Spezia.
Ce la prendiamo con comodo, autogrill e panino due chiacchere e due scherzi e si prosegue nuovamente. Finalmente arriviamo a destinazione, il vento e la pioggia non ci mollano un attimo per fortuna è una pioggerellina debole e ci permette di pescare, apro la borsa e tiro fuori un egi a caso lo aggancio al moschettone e provo a lanciare vicino a un traghetto ormeggiato nei pressi di una banchina, arrivo a 4-5 metri dal muro e sento portar via l'egi, una ferrata corta ma decisa e inizio a recuperare la prima seppia, arrivata sotto la salpo senza guadino e scatto qualche foto, arrivano subito anche gli altri che iniziano a elogiarmi con coloratissimi aggettivi "culo rotto" "brutta merda" e via dicendo. Continuo a lanciare e a sondare altre zone sempre nei pressi della prima cattura quando ad un certo punto la mia concentrazione viene disturbata da urli e sbraita " oooooooo tààààààà " " un
polpooooooooooooo" "l'ho presoooooooooo" era il benny che con suo savoir faire d'altri tempi stava annunciando a tutto Portovenere la sua cattura, ci avviciniamo tutti e a dire il vero era proprio un bel polpo, foto e insulti di rito.

Continua la serata ma ad un certo punto inizia veramente a venire giù anche la madonna allora troviamo un piccolo riparo e ci mettiamo seduti su una panca ad aspettare, per ingannare il tempo c'è chi si gratta il ....., chi ride da solo guardando il telefono e chi come me chiede informazioni sulla partita juventus - borussia monchesbramblack, borussia munchesbarclant borussia... insomma ci siamo capiti, finito il finimondo ci ributtiamo in pesca, mi metto vicino a Luca ( che tra l'altro era il suo compleanno e gli rinnovo gli auguri anche in questo report) peschiamo e parliamo del più e del meno quando ad un certo punto incaglia ma esclama è un polpo ( tanto tutte le volte che qualcuno incaglia è sempre un polpo ), poi ci ripensa e dice no no ho incagliato, io mi mento contro luce e quando vedo che riesce a disincagliare noto che col ca**o era una corda no no luca è un polpo con attaccato un sasso, lo tira su tutto contento, bene signori è la serata del polpo.

E' arrivato il momento di cambiare zona, torniamo alle macchine e ci spostiamo di qualche km, scendiamo di corsa come cavalli pazzi per accaparrarci il pezzo di banchina migliore, tutti si mettono a pescare verso un faretto che illumina un pontile galleggiante mentre io scelgo di mettermi di schiena verso una zona d'ombra, scelta azzeccata perchè salpo subito una seppiolina, l'unica della
zona infatti dopo una mezz'oretta decidiamo di spostarci nuovamente. Arriviamo nella nuova zona di pesca e ci dividiamo alcuni vanno verso delle barche altri nel pontile di legno, tutto tace fino a che non ci incontriamo nuovamente sotto una gru e mentre scende l'acqua copiosa il benny riesce a prendere una bellissima seppia dal colore un po marcio ma comunque bella. Passano i minuti ma ci sono ancora due persone a cappotto, non facciamo nomi ma miki riesce a scappottare anche lui con una bella seppia qualcuno è felice, qualcuno rosica :)))))))))

Ultima tappa dopo aver preso una fracconata d'acqua si arriva a Lerici ta-daaaaaa, subito di rotta sul self service a prendere un caffè e un panino e poi a stomaco pieno si ragiona meglio. Finito di mangiare andiamo in avan scoperta alla ricerca della seppia perduta, arriviamo alle scalinate e  e Niko incaglia sul fondo come da prassi " è un polpo " e anche a sto giro è veramente un polpo, accendiamo la torcia e lo vediamo li intento a rintanarsi per dare una mano a Niko butto giù un egi anch'io e cerco di ferrare il polpo, ci riesco e in due proviamo a forzarlo ma niente da fare anzi Niko strappa e a quel punto interviene Luca e con l'egi riesce a ferrare il polpo ma siamo punto e a capo questo polpo proprio non ne vuol sapere a quel punto Luca ha una bella intuizione prova a forzare il polpo da tutt'altra parte e riesce a strapparlo dalla tana, grande gioia e contentezza!

La nostra serata volge al termine ci siamo divertiti tantissimo anche se manca una parte a questa storia ma non voglio raccontarla perchè sono ancora inca**atissimo per come ho perso quel polpo :(
Un saluto a tutti voi amici a presto e grazie per averci concesso un po del vostro tempo.

lunedì 2 novembre 2015

la nuova frontiera Trout Area

La nuova frontiera Trout Area
a cura di Tommaso Benvenuti 

Trout Area, tecnica nata il Giappone e "importata" in Italia soltanto da un paio di anni, grazie ad un gruppo di ragazzi Abruzzesi prima, e Fiorentini poco dopo, che hanno iniziato a sperimentare questa nuova filosofia di pesca.
Simile allo spinning classico ma ben diversa, l'Area punta esclusivamente sul No-Kill e il rispetto del pescato, tanto da vietare nelle competizioni il contatto mano-pesce, il pesce si guadina, e si slama in acqua con un apposito slamatore.
Personalmente la considero una pesca molto minimale: canna, mulinello, e un porta spoon più o meno fornito, ma allo stesso tempo, con mille sfaccettature.
Canne più o meno reattive, spoon dalle svariate forme e colori, permettono in ogni situazione, di trovare il giusto "pacchetto" per divertirsi e fare molte più catture anche di chi pesca con la camola.

Le esche usate sono prevalentemente spoon di varie grammature, da 0,5gr o anche meno, ai 4gr circa, o piccolissimi crank, si possono trovare anche dei micro jerk, tutti devono essere comunque armati rigorosamente di mono amo, senza ardiglione.
Le canne da Area, sono canne molto leggere, con un range di lancio che va da 0 ai 5 gr, lunghezza intorno ai 6' e libraggio fino a 5lb. Varie sono le azioni, a seconda delle esigenze e dei gusti: dalle regular-slow, più facili da usare con il pesce in canna acconsentono meglio i movimenti della trota ma meno precise sul lancio, alle fast, molto più reattive, dai lanci precisissimi ma più difficili da gestire una volta allamato il pesce.


Una volta capito come "bucare" più trote possibile, arriviamo con il pesce a guadino, lo guadiniamo e a questo punto entra in gioco lo speciale slamatore di cui parlavo prima: il releaser. Consente appunto di slamare il pesce in acqua, senza toccarlo con mano, senza recare danno. Anche qui abbiamo diverse forme dei vari ferretto, che una volta agganciato al filo, faremo scorrere fino allo spoon facendolo entrare nella pancia dell'amo e slamando così il pesce. Nelle competizioni Trout Area è obbligatorio l'uso del guadino, per convalidare la cattura, con rete gommata per sciupare il meno possibile la preda. Adesso vi rimane soltanto da armarvi di attrezzatura adatta, qualche spoon e via....l'area è contagiosa!

martedì 27 ottobre 2015

Dirotta su Cuda

Dirotta su Cuda a cura di Federico Nardi

Il barracuda mediterraneo (Sphyraena viridensis) chiamato comunemente barracuda bocca gialla e a volte impropriamente luccio di mare che in realtà è il suo cugino più piccolo (Sphyraena sphyraena) è sicuramente una delle prede più interessanti dello spinning salt water e ricopre una buona fetta del parco catture grazie ad un presenza abbondante in quasi tutti gli ambienti costieri e quindi di facile accesso a tutti coloro che praticano lo spinning in e off-shore.

Venuto alla ribalta negli ultimi anni grazie al fenomeno di meriodonalizzazione del Mediterraneo,fenomeno per cui in seguito all’aumento della temperatura del mare specie endemiche di habitat temperati subtropicali del Mediterraneo si sono spostate verso zone dove prima non erano presenti,il barracuda è ormai diffuso ovunque dalla Sicilia alla Liguria con somma gioia di noi spinner!
Questo però non vuol dire sia semplice trovarli e spesso la difficoltà maggiore,soprattutto di chi inizia,è capire quale siano gli spot con le migliori chance di successo.


DOVE

Sicuramente il barracuda ha delle preferenze in termini di habitat predilige le coste rocciose con fondali importanti difficilmente lo troveremo su litoranei bassi e sabbiosi;è presente in numerosi branchi intorno alla sommità delle secche dove l’incontro con pesci di taglia è frequente e la pressione di pesca non è asfissiante come lungo la costa, ma è necessaria una barca per poter affrontare questi ottimi spot e non è sempre facile procurasene una restando così una “riserva” di pochi.Su questi spot la pesca si pratica sia di giorno che di notte ma è soprattutto durante le ore di buio che i barracuda si portano negli strati più superficiali d’acqua con maggiori possibilità di fare catture a ripetizione anche di pesci di taglia.

Per quanto riguarda lo spinning in-shore gli spot da cercare sono le punte di scogliere che si affacciano su fondali importanti dove spesso sono presenti correnti che portano nutrienti e innescano la catena alimentare;l’approccio a questi luoghi non è sempre semplice per la difficoltà di raggiungere lo spot e per la scomodità durante l’azione di pesca ma chi ha preso un pesce in scogliera sa che le catture hanno un valore aggiunto per la bellezza selvaggia di questi luoghi.

Gli ambienti portuali sia al interno che all’esterno della diga foranea sono per la semplicità
d’approccio e la presenza a volte massiva di barracuda gli spot più gettonati,spesso non risaltano per bellezza anzi, tuttavia la presenza di luci e di pesce foraggio è un attrattiva irresistibile per i branchi di barracuda che numerosi si aggirano lungo le banchine.
Oltre a questi classici spot ne esistono ovviamente molti altri e ogni zona di pesca ha i suoi che per un motivo o per un altro sono frequentati dai nostri amici barracuda;di solito non è difficile scoprire quali siano le zone migliori essendo anche spesso molto frequentate dagli spinner e per tanto conosciute da molti.

Quando

Conoscere le abitudini del barracuda,così come ogni altra preda dello spinning,è di fondamentale importanza se non si vogliono fare numerose girate a vuoto.
Il “quando” inteso come periodo dell’anno varia a seconda dello spot per esempio la pesca dalla barca sui “cappelli” delle secche dalla barca è tipicamente una pesca primaverile-estiva essendo questi luoghi frequentati molto nel prefrega e durante la frega;durante questo periodo su questi spot le possibilità di agganciare prede veramente belle sono concrete.
Durante l’estate sono ottime anche le scogliere naturali e le dighe foranee esterne dei porti da affrontare però sempre durante le ore notturne quando il traffico di barche si riduce a zero e i barracuda si muovono in caccia indisturbati.
Durante l’autunno il mare torna ad un aspetto più quieto almeno per quanto riguarda il traffico marittimo e i pesci tornano ad avvicinarsi più volentieri;sicuramente durante questo periodo la
pesca più bella è dalle scogliere naturali dove è possibile l’incontro sia col barracuda ma anche lampughe e pelagici.
Durante l’inverno ci concentreremo soprattutto all’interno delle zone portuali ricche di pesce foraggio e molto amate dai branchi di barracuda che a volte molto numerosi vi amano restare per tutta la stagione fredda per poi riallontanarsi in primavera estate.
Ovviamente non sono regole assolute e non vuol dire che d’estate non si prendono barracuda nei porti
o d’inverno sulle secche ma è bene considerare gli usi e costumi dei barracuda quando si pianifica un uscita.
Per il “quando” inteso come momento della giornata ci sono pochi dubbi…i cambi di luce,soprattutto l’alba,sono i momenti magici e anche se è diciamo una regola generale dello spinning in mare per il barracuda ciò è vero all’ennesima potenza con veri e propri momenti di delirio e catture multiple nel giro di mezz’ora quando prima non c’era traccia di pinna.
Il grande occhio del barracuda tradisce la sua indole notturna e infatti le ore di buio sono sempre un momento buono e le catture possono avvenire in qualsiasi momento anche se le ore che seguano il tramonto e precedono l’alba sono forse più proficue.


Come

Per quanto riguarda canna e mulo sicuramente ognuno ha la sua scuola di pensiero ma in linea di massima diciamo che con una 7’6” 1-1/2oz è la canna ideale;come trecciato si va da un 20 ad un 30 lbs a seconda delle necessità;in alcuni ambienti come le aree portuali a volte è necessario forzare molto il pesce per non farlo finire a ridosso di corde,barche e pontili per cui un trecciato sovradimensionato ci può evitare diverse rotture.

Il finale è in fluorocarbon ovviamente, il diametro non sembra influenzare di molto le catture per cui non scendo mai sotto uno 0,50mm che di solito mette al sicuro dai denti del barracuda anche se in realtà quando decide di mangiare l’esca di testa o si pesca con la gomma non c’è fluorocarbon che tenga e il barracuda se ne va con un brutto souvenir.

Per quanto riguarda le esche ci sono pochi dubbi se si vuole andare a pesca di barra c’è una tipologia
di artificiali che non può proprio mancare: i long jerk! Senza questi artificiali ci si complica parecchio la vita; anche se non sono ovviamente le uniche esche efficaci la maggior parte dei lanci viene fatto con un long jerk attaccato al moschettone.Come azione di nuoto un long jerk veramente efficace per il barra dovrebbe avere,a mio giudizio, un movimento di rollio lungo l’asse longitudinale (wobbling) associato a sbandate laterali ridotte piuttosto che un azione side to side marcata che risulta più efficace con serra e altre prede. Il recupero è molto importante ed è sempre stato la chiave di volta dello spinning al barracuda specialmente in certe serate quando ad ogni lancio abbiamo dietro lunghe sagome ma che di attaccare l’esca non ci pensano proprio con grande frustrazione dello spinner…cosa fare allora?

Il primo accorgimento è quello di rallentare il recupero con jerkate morbide e lunghe pause tra una e l’altra, è proprio durante la pausa o nell’immediato ripartire che avviene l’attacco del barracuda che a volte è veramente delicato e capita spesso di veder partire il filo lateralmente ad artificiale fermo tipo mangiata di bass.

Certo non è esaltante stare a palleggiare l’artificiale con piccoli colpi di canna o addirittura di mulinello con recuperi che possono durare anche per più di un minuto ma frequente è l’unico modo per trovare il bandolo della matassa se non si vuole stare tutta la sera a guardare i barra dietro l’esca.

Una cosa da tenere ben presente è che con questo tipo di recupero lento con molte pause è veramente importante la scelta di artificiali affondanti o al massimo suspending per poter far rimanere l’artificiale davanti al muso del barracuda senza risalire verso la superficie,in termini di strike ciò si trasforma in una sostanziale differenza tra un artificiale sinking e uno floating.


Ovviamente ci sono delle serate (troppo poche sfortunatamente) dove i barra attaccano qualsiasi cosa nuoti in acqua e allora va da se che tutte le malizie lasciano un po’ il tempo che trovano molto meglio mettere un popper al moschettone e divertirsi a vedere i barra che escano a candela dall’acqua con l’esca in bocca,ma il più delle volte si ha a che fare con pesci apatici e svogliati e bisogna ingegnarsi per sentire un pesce in canna soprattutto di taglia accettabile.

Altra freccia al nostro arco contro l’indolenza dei barra sono i siliconici per la maggior parte shad di gomma montati preferibilmente su jig head,alle volte sembrano essere l’unica cosa che riesca a smuoverli;hanno però l’inconveniente di essere esche di ridotte dimensioni che spesso finiscono all’interno delle fauci dei pesci con frequente rottura del finale nonostante l’elevato diametro.

Si può ovviare a ciò montando direttamente sull’occhiello dell’esca uno spezzone di acciaio termosaldante di 6-7 centimetri al quale poi attaccheremo il moschettone o meglio ancora legheremo il finale in fluorocarbon.


QUALCHE “TRUCCHETTO”

Per quanto riguarda i colori delle esche, tipo i long jerk per esempio, vige il dogma notte = colori chiari(tipo bianco o giallo acceso) ed è vero ma è vero anche che sono i colori più inflazionati e a mio avviso sono dei colori che rimangono più facilmente impressi nelle memoria storica dei pesci da precedenti esperienze perciò spesso l’andare controtendenza e utilizzare colori naturali-scuri anche nelle ore di crepuscolo può essere risolutivo;più in generale possiamo dire che un cambio di colore può fare la differenza.

Avevo già accennato al fatto che,per la mia esperienza e per il tipo di recupero molto lento che faccio,risultano molto più efficaci tipologie di jerk bait sinking piuttosto che floating per il fatto di rimanere sempre qualche metro dalla superficie e di non risalire durante le frequenti pause.

Altro diciamo “trucchetto” per invogliare i barra in caso di ripetuti inseguimenti senza strike è quello di effettuare 2-3 recuperi lineari anche solo di mulinello piuttosto veloci e poi successivamente effettuarne un paio lenti con pause;spesso il cambio di velocità fa scattare l’istinto del barra tipo “ora o mai più”.

Una cosa che s’impara quasi subito nella pesca del barra è come dopo la prima cattura spesso ne seguono delle altre subito a ruota,probabilmente per la stimolazione delll’istinto di competizione alimentare quindi bisogna essere rapidi nello slamare e rilanciare senza perdere molto tempo in foto o ritratti a pastello lasciando per l’obbiettivo solo gli esemplari di taglia. Portarsi dietro qualche esca siliconica è sempre una buona regola anche solo per spezzare la monotonia cambiando un po’ le regole del gioco andando magari a farle lavorare negli strati d’acqua più profondi;in qualche serata sono state veramente risolutive.

Dopo questa infarinata generale sullo spinning al barracuda che spero abbiate letto volentieri vi svelerò il vero segreto dello spinning…andare a pesca e osservare ciò che sta succedendo nell’acqua e fuori perché è l’unico modo per capire veramente il comportamento dei pesci e ad esso adattare una tecnica di pesca efficace.

lunedì 19 ottobre 2015

Extreme Spinning Adunata Rock

Come sempre le nostre avventure nascono da un messaggio su WhatsApp:" Domani ore 20circa da Franco partenza per Portovenere". L'adesione come sempre é alta, oltre ai "vecchi" del gruppo si unisce, e meno male, una presenza femminile! Lungo il tragitto programmiamo la strategia d'attacco al nostro"nemico" pinnuto. Chi proverà ad insidiare le prime seppie e chi si dedicherà al lrf per sondare il fondale alla ricerca di qualche grufolatore e l'immancabile scorfano.Appena arrivati via alle danze un grandissimo scorfano preso dal nostro Dario"pollo" ad egi!

La serata prosegue con svariate catture in prevalenza scorfani di bella taglia




Alessio Con una splendida mormora


Inutile dire che in loro compagnia il tempo è volato del resto quando ci si diverte il tempo è sempre poco ed è ormai venuto tardi quando decidiamo di salutare i nostri amici pinnuti per ritrovarli come al solito in un altra occasione.

Da sottolineare la splendida uscita della new entry Irene anche se alle prime armi ha fatto molteplici catture


Extreme Spinning é un gruppo di ragazzi amici in primis che vogliono condividere la loro passione per il rispetto della fauna ittica andando a pescare. Siamo ragazzi chi più giovane chi più maturo che non ambisce a mostrare il trofeo del pesce più grande o il carniere più pieno ma bensì la condivisione delle nostre esperienze di pesca perché pensiamo che ciò che ci da gioia a noi magari faccia divertire anche voi.

Un saluto da
Michele Moschetti

martedì 13 ottobre 2015

A pesca in Svizzera con Nicholas Giamboni

Mi chiamo Nicholas Giamboni
ho 17 anni e sono nato in Svizzera. Studio biologia e chimica al liceo di lugano.Abito nella parte italofona della Svizzera, all inizio della catena montuosa delle Alpi. Pesco da quando ho 6 anni grazie a mio nonno che mi ha fatto conoscere questa meravigliosa disciplina.

Pratico praticamente tutti i tipi di pesca che si possono fare in acqua dolce. Campione Svizzero per 3 anni di pesca al colpo e campione ticinese nella medesima tecnica.

Appassionato di alpinismo riesco a intrecciare questa disciplina con la pesca, facendo vere e proprie spedizioni alla ricerca di laghetti alpini e fiumi alpini per cercare i pesci che popolano queste meravigliose montagne.

Da anni mi sono avvicinato allo spinning (dopo aver capito come padroneggiare la tecnica della pesca a mosca) e al casting, adattandolo al black bass e lucci del lago, fino ai salmerini alpini.
 In Ticino la varietá di pesci da insidiare a spinning è molto vasta,pressochè tutti i pesci di acqua dolce.

D'inverno le grosse lacustri e cavedani extralarge sono e d'estate  grossi bass, lucci e grandi quantitá
di pesci persici sono le prede piu frequenti.
Sulle Alpi c'è la possibilità di prendere 5 tipi diversi di trota: salmerini alpini,salmerini fontinalis, trota fario, trota iridea e trota canadese. Le specie possono vivere nello stesso laghetto, avendo nicchie ecologiche ben specifiche per ogni pesce.

Camminare per 20 chilometri in una giornata per fare 3 o poche piu ore di pesca è una cosa molto frequente, altrimenti un'altra valida opzione è quello del campeggio con la tenda. Dover condividere i laghetti con stambecchi,marmotte e camosci è una cosa pressochè quotidiana.

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